Voglio raccontarvi una storia, la storia di una persona che ammiro molto.La chiameremo Roberta, anche se è un nome di fantasia, ma mi piace e quindi userò questo.
Roberta, da bambina , ha avuto un'infanzia che lei ricorda come "felice": sempre allegra e sorridente; a scuola non era una cima, ma si confondeva nella maggioranza, e questo le piaceva; era ubbidiente e rispettosa degli altri, come le insegnavano sempre i genitori; i giocattoli non le mancavano ed aveva una sorella con cui giocare, anche se a volte litigavano per sciocchezze. Così lei vedeva la vita.
La realtà proponeva qualche variante: sin da piccola le era stato raccomandato di non parlare agli estranei delle cose che capitavano in famiglia, perchè "i panni sporchi si lavano in casa"....chissà perchè i panni, poi, si dovrebbero lavare fuori....mah; era la sorella maggiore, quindi, dato che mamma e papà lavoravano tutti e due, doveva badare alla sorella e fare in modo che non si cacciasse nei guai, portarla a casa da scuola, scaldare il pranzo che i suoi le lasciavano sui fornelli e cose così....ovviamente aveva le chiavi di casa, quindi anche la responsabilità di non perderle.
Il pomeriggio erano sempre a casa da sole, lei e la sorella, a fare i compiti, giocare e guardare la tv. Ogni tanto capitava qualche guaio, come rompere una delle porcellane di Capodimonte della mamma mentre si giocava.Che guaio quando tornavano a casa i genitori, erano sempre punizioni esemplari. Papà quando si arrabbiava molto tirava fuori una ciabatta di cuoio e la usava per picchiare le due bambine, ma soprattutto Roberta che era la più grande e doveva comportarsi da "signorina".
Non poteva andare a giocare a casa delle amiche, perchè i suoi genitori non lo permettevano, visto che doveva badare alla sorella. E poi se accettava gli inviti, era costretta a ricambiare, e i genitori non permettevano neanche questo.
Roberta era stata anche vittima di una delle cose più brutte che possano capitare ad un bambino da parte di un adulto, ma questo non lo approfondiremo.
Comunque finì le scuole elementari ed iniziò le medie, sempre sorridente.
Però il sorriso cominciava ad appannarsi.
Man mano che passavano gli anni, sorrideva sempre meno e si chiudeva sempre di più in se stessa.
Crebbe, ebbe una famiglia e piano piano si riaprì al mondo.
Oggi Roberta è una persona meravigliosa che ha tante soddisfazioni, ma non dimentica la bambina che è stata. Con le gioie e le sofferenze che l'hanno portata ad essere così com'è adesso.
Un abbraccio a tutte le Roberte di questo mondo, che riescono ad essere allegre e sorridenti, nonostante tutto.